Comunicato
Considerare il valore della vita e provare a riflettere sulle questioni più rilevanti del nostro tempo nelle quali questo sembra impallidire fino a scomparire è l’occasione che offre annualmente la Giornata per la Vita della Chiesa italiana giunta alla sua 47esima edizione. Il Centro di Bioetica Lucano cura quest’anno, per l’Arcidiocesi di Matera e la Diocesi di Tricarico unite a celebrarla, un momento di riflessione che riprende il titolo del messaggio fatto dai vescovi italiani: Trasmettere la vita, speranza del mondo. Lo fa con un incontro che si terrà nell’Auditorium Mater Ecclesiae di Garaguso scalo sabato 1 febbraio alle 16,30.
Nella prima parte il Prof. Dario Sacchini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore porterà l’attenzione sulla stessa cultura della vita, cultura che -sottolinea Rocco Gentile, direttore del Centro di Bioetica Lucano- non è mai una mera idea ma si definisce nella concretezza della cura che trova ragione nel valore della persona. Non tenere conto di questo rischia di scollegare l’importanza e l’efficienza ad esempio dei sistemi della sanità dal fondamento di valore della vita che non può che essere il costante punto di partenza per ogni azione di cura. Così è necessario proprio ri-avere la speranza che sola appunto riaccade a partire dal ‘fatto’ della vita. Forse ci si è disaffezionati a quella mai scontata meraviglia della vita che nasce e che brilla anche nelle pieghe di una esistenza sofferente e questo fa crescere probabilmente l’atteggiamento di pretesa rispetto alla Medicina che a tratti sembra venire meno davanti al bisogno di sicurezza e di certezza che nuovi bisogni hanno fatto esplodere.
La seconda parte dell’incontro sarà un confronto guidato dal dottor Erasmo Bitetti, medico pediatra di lungo corso di Matera e direttore dell’Ufficio Comunicazioni dell’Arcidiocesi nel quale si ascolterà la voce della Pastorale della Salute delle due Diocesi guidate fino a gennaio da Sua Eccellenza Mons. Caiazzo eletto Vescovo di Cesena-Sarsina, e di seguito le risposte che avrà dall’Assessore alla Sanità della Regione Basilicata Cosimo Latronico.
Proprio Mons. Caiazzo sarà chiamato a chiudere i lavori, conclusioni che annunceranno gli studi e le diverse iniziative che il Centro di Bioetica lucano ha cantierato per l’anno 2025 in particolare sul fine vita e sulla sempre più necessaria efficacia da puntualizzare nella rete per le cure sul territorio non smettendo di attenzionare il modello possibile dell’attuazione della legge 38/2010 sulle cure palliative.