Gli adolescenti della Diocesi come pellegrini di speranza

In un momento particolare in cui la Chiesa contempla il mistero della risurrezione accompagnando papa Francesco nel passaggio alla vita eterna, gli adolescenti hanno rinnovato la professione di fede e chiesto la Misericordia nel Giubileo ad essi dedicato. La Diocesi di Tricarico c’era!

Il Giubileo degli adolescenti

Nel cammino giubilare come Pellegrini di speranza, come desiderato e avviato dal caro papa Francesco, la Chiesa, attraverso il Dicastero per l’Evangelizzazione (Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo), ha proposto due grandi eventi per la realtà giovanile: il Giubileo degli adolescenti che si è celebrato dal 25 al 27 aprile e il Giubileo dei giovani che si celebrerà dal 28 luglio al 03 agosto. In occasione di questi eventi era prevista la canonizzazione dei beati Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati.

Il programma degli adolescenti ha avuto, naturalmente, una variazione per la situazione particolare della morte e della celebrazione dei funerali del papa ma non è variato il senso profondo della proposta e l’entusiasmo degli adolescenti. Il concerto previsto nella serata del sabato al Circo Massimo è stato ovviamente annullato.

Erano presenti adolescenti da tutto il mondo. Infatti nell’omelia della Celebrazione eucaristica, il Cardinal Pietro Parolin ha detto: “ Venite da tutte le Diocesi d’Italia, dall’Europa, dagli Stati Uniti all’America Latina, dall’Africa all’Asia, dagli Emirati Arabi … con voi è realmente presente il mondo intero!”.

Il primo giorno, 25 aprile, i giovanissimi dai dodici ai diciassette anni hanno vissuto insieme la Via Lucis sui gradini della Basilica dei Santi Pietro e Paolo, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, con testi e immagini di don Massimo Tellan.

Il secondo giorno, 26 aprile, è stato caratterizzato dal Pellegrinaggio alla Porta Santa e Momenti di animazione in alcune piazze della città.

Il 27 aprile, terzo e ultimo giorno, gli adolescenti hanno vissuto la Celebrazione eucaristica in piazza S. Pietro presieduta dal Cardinal Pietro Parolin nel secondo giorno dei Novendiali.

Il cammino giubilare degli adolescenti della Diocesi di Tricarico

Il Giubileo della nostra Diocesi è già iniziato il 23 aprile con l’appuntamento a Tricarico nella Parrocchia S. Potito Martire per la Celebrazione eucaristica in suffragio di don Paolo Paradiso, già Incaricato di Pastorale Giovanile, nel secondo anniversario della sua morte. Al termine, i giovanissimi che hanno poi partecipato al Giubileo degli adolescenti, hanno celebrato il Sacramento della Riconciliazione con i numerosi sacerdoti presenti e si sono messi in cammino con la Croce dei giovani verso la Chiesa giubilare della Cattedrale e qui professare la Fede, pregare per la Santa Chiesa e ricevere il mandato come “pellegrini di speranza a Roma” ricevendo il kit degli italiani.

è stato, questo, un momento intenso e forte in cui l’Amministratore diocesano Mons. Nicola Urgo ha ribadito agli adulti e ai ragazzi come i giovani non sono semplicemente il futuro ma i protagonisti vivi e veri del presente della nostra Chiesa. Ringraziando per il lavoro del Servizio diocesano di Pastorale giovanile ha sottolineato che si deve continuare questa opera di prossimità ai giovani come papa Francesco ha sempre fatto e insegnato e come anche don Paolo ha fatto grazie anche alla sua abilità artistica.

Il gruppo della Diocesi è stato accolto a Monterotondo nella Parrocchia di Gesù operaio con il Parroco padre Giuseppe Sgarbossa della Diocesi suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto insieme ad altri gruppi come la Diocesi di Parma.

I sessanta adolescenti della Diocesi sono stati accompagnati dall’Incaricato di Pastorale giovanile don Marco Volpe e alcuni membri dell’équipe: Carmela Picardi, Gabriella Gentile e Maddalena Fascella. Insieme ad essi vi erano i sacerdoti che hanno accompagnato i gruppi parrocchiali: don Giovanni Grassanidon Alessio Cafarelli. Infine l’Assistente diocesano di Azione Cattolica del Settore Giovani don Francesco Barbarito con gli educatori Domenico Lafiosca e Matteo Mattia. Inoltre, erano presenti altri educatori a vario titolo impegnati in Parrocchia come Domenico Passarella, uno psicologo come Pino Casaletto, una coppia di sposi come Rocco D’anzi e Pamela Raschellà e un genitore come Rosa Grezzi. Infine, la preziosa e straordinaria presenza delle Suore Discepole di Gesù eucaristico Suor Giulia Oba e Suor Francesca Dala.

La varietà di esperienze e competenze del team degli educatori ha permesso di vivere un tempo ricco e profondo, dall’alto valore educativo e spirituale.

Dopo la sistemazione negli ampi locali della parrocchia, il gruppo ha vissuto la Via Lucis all’Eur riposando anche  nel parco del quartiere e, nonostante la fatica di trovare locali convenzionati per l’inefficienza dei buoni legati al pass, non ci si è persi di animo.

Il giorno seguente, mentre alcuni, a nome di tutti, all’alba si sono recati in piazza san Pietro per le esequie del Santo Padre, gli altri hanno visitato il centro storico di Roma per la prima volta.

Nel pomeriggio è stato vissuto il passaggio della Porta Santa ricordando il significato dell’Indulgenza legato, naturalmente, all’amore misericordioso del Signore.

Nonostante la fatica dell’ingresso per l’afflusso ingente di giovani e l’inspiegabile chiusura al solito orario della Basilica di San Giovanni in Laterano, è stato un momento indimenticabile e profondo che resterà impresso nei cuori (insieme ai leggeri attacchi di panico che hanno caratterizzato queste giornate).

Dopo l’assalto al supermercato che accettava facilmente i buoni legati al pass, il gruppo si è ritirato per il riposo in attesa della levata successiva piuttosto anticipata per partecipare adeguatamente alla Celebrazione in piazza san Pietro.

Non è stato facile mantenere il gruppo unito e partecipare agevolmente alla S. Messa ma è stato emozionante condividere la fede con duecentomila adolescenti in preghiera per il Papa con tutta la Chiesa.

Lo zaino della Chiesa

Negli eventi ci sono sempre molti kit e gadget che i pellegrini portano a casa come trofeo dell’esperienza vissuta e come ricordo di momenti intensi di spiritualità.

Gli adolescenti si portano a casa sicuramente una esperienza ricca e profonda. Un bagaglio di relazioni e fragilità venute allo scoperto senza pregiudizio e con amorevolezza. Si portano una capacità di andare oltre le convenzioni e una profondità che gli adulti hanno dimenticato.

La Chiesa mette nel suo “Kit” questa bellezza. Come ha ricordato il Card. Parolin nell’omelia: “La misericordia ci riporta al cuore della fede. Ci ricorda che non dobbiamo interpretare il nostro rapporto con Dio e il nostro essere Chiesa secondo categorie umane o mondane, perché la buona notizia del Vangelo è anzitutto la scoperta di essere amati da un Dio che ha viscere di compassione e di tenerezza per ciascuno di noi a prescindere dai nostri meriti; ci ricorda, inoltre, che la nostra vita è intessuta di misericordia: noi possiamo rialzarci dopo le nostre cadute e guardare al futuro solo se abbiamo qualcuno che ci ama senza limiti e ci perdona. E, perciò, siamo chiamati all’impegno di vivere le nostre relazioni non più secondo i criteri del calcolo o accecati dall’egoismo, ma aprendoci al dialogo con l’altro, accogliendo chi incontriamo lungo il cammino e perdonando le sue debolezze e i suoi errori. Solo la misericordia guarisce e crea un mondo nuovo, spegnendo i fuochi della diffidenza, dell’odio e della violenza: questo è il grande insegnamento di Papa Francesco”.

Al termine di ogni evento con i giovani, gli educatori passano in rassegna i locali per trovare, puntualmente, oggetti dimenticati e, a volte, volutamente abbandonati. Anche la Chiesa degli adulti ha lasciato dimenticato una capacità linguistica nuova e comprensibile tenendosi una vecchia e difficile, ha lasciato a casa una liturgia capace di coinvolgere attivamente e fruttuosamente i giovani a favore di una liturgia solenne a favore di telecamera.

Nello zaino, però, ci sono anche un numero grandissimo di educatori-compagni di strada: vescovi, sacerdoti, genitori, laici giovani e meno che, nonostante la fatica, hanno svolto il compito di specchi di gioia del Signore nei sorrisi degli adolescenti.

don Marco Volpe