Pace nella lingua Italiana altro non è che un sostantivo femminile. E’ il contrario di stato di guerra. E’ il simbolo di un buon accordo e di concordia d’intenti, di quiete, di tranquillità o serenità spirituale. E’ lo stato di quiete dopo un periodo turbolento. Infatti siamo soliti osservare che ad ogni azione c’è una reazione uguale e contraria così come ad ogni condizione esiste un converso o, per meglio dire, esiste il suo converso. Non parleremmo di bene se non ci fosse il male.
Parlare e celebrare la “Pace”, in uno dei paesi più piccoli della diocesi non è frutto di un’esigenza dettata dalla fine di una condizione turbolenta o non pacifica. A Guardia Perticara, si è celebrata la festa della pace domenica 28 gennaio, per via della grande capacità di accoglienza di una comunità sempre attenta a temi importanti. Pensare alla pace in tempo di pace è un po’ come avere freddo in pieno mese di luglio e decidere quale cappotto comprare. Ma guardare avanti significa non sottovalutare mai le esigenze di un mondo migliore ed accogliente e, raccogliendo l’invito per la giornata della Pace, la parrocchia di Guardia Perticara organizza la festa con Don Gaetano che riesce a seminare il seme della partecipazione con la sapienza del buon padre di famiglia. E paziente, come nella parabola che Matteo ci racconta nel suo vangelo (13,24-30), ha raccolto tutto il bene che un popolo accogliente ha saputo tirar fuori, separando il grano buono dalla zizzania.
La mattina di domenica 28 gennaio 2018, complice una giornata simil primaverile, un intero popolo, ognuno per le proprie capacità, ha iniziato ad armeggiare con utensili, festoni, pentole, mestoli, teglie e “graticole”, per rendere il Borgo accogliente e ridente a tutti i parrocchiani della diocesi.
Accolti da Don Gaetano con la musica festante del quartetto bandistico di Montescaglioso, il paese si apre agli ospiti con aria di festa e fratellanza a quanti sono arrivati con i pullman e con le auto, e felicitanti si sono affrettati a lasciare il loro pensiero sul grande cartellone attaccato alla parete della chiesa di Sant’Antonio. Tanti i colori, tanti i pensieri e tante firme ed uno in particolare: “ogni scusa è buona per celebrare e praticare la pace”. Radunati nel piazzale della chiesa di Sant’Antonio i tanti giovani hanno raggiunto la chiesa madre in corteo, sfilando per le vie del Borgo allegri e festanti, trasmettendo un senso di serenità e di allegria che solo un mondo in Pace può sostenere. E così, dopo la santa messa celebrata da S.E. il Vescovo Giovanni Intini, tutti i partecipanti si sono radunati per lo spontaneo desino preparato dai cittadini nella Sala all’interno della casa Municipale.
Una giornata sostenuta con tutta sincerità dall’Amministrazione Comunale che ha dispiegato le forze di Polizia Locale e coordinato i tanti volontari del locale Gruppo di Protezione Civile per l’accoglienza dei tanti pullman giunti sul posto e la buona riuscita dell’evento. Il Sindaco, Angelo Mastronardi, in veste di autorità locale ha accolto il Vescovo manifestando l’attenzione verso un tema che interessa il mondo intero; tema sentito non solo dalla comunità religiosa ma da tutti gli uomini chiamati a svolgere un ruolo nell’articolato scorrere della vita quotidiana.
Dunque, una giornata di festa, di gioia, di canti e di allegria per tenere viva l’attenzione ad un tema che mai deve essere trascurato. La pace nel mondo deve essere l’obiettivo primario di tutti gli uomini di buona volontà, e quando le Nazioni, i paesi e le comunità saranno capaci di risolvere ogni controversia dentro i confini della concordia, della tolleranza e della fratellanza allora potremo dire che il bene ha trionfato. E sotto il trionfo del bene ogni sofferenza sarà solo il simbolo della croce di Cristo e non più la rappresentanza delle ingiustizie.
Guardia Perticara sotto l’attenta guida del suo parroco, Don Gaetano Grippo, per un giorno è diventata il capoluogo della pace nella diocesi di Tricarico, e la diocesi di Tricarico la capitale di un mondo che auspica la pace per tutti i popoli.
Ed anche se quando finisce una festa solitamente la gioia si confonde con la leggera amarezza della conclusione di qualcosa di gradevole, questa volta salutarsi, con la parafrasi del rito conclusivo della messa: << la festa è finita andate in pace>>, è stato così bello e carico di auspicio.